Gli studenti del corso 2021
9 maggio 2022
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Frequentare la scuola Jack London è stata per me una grande opportunità di crescita e di arricchimento. L’interazione con i miei compagni mi ha permesso finalmente di confrontarmi con persone con le quali condivido le mie passioni. Il confronto continuo e diretto con gli insegnanti è stato fondamentale, l’ambiente di classe spesso è una scatola chiusa senza buchi, asfittica. La classe della Jack London, invece, grazie alla qualità dei percorsi e dei vissuti degli insegnanti è stata un laboratorio fecondo.
Mi è piaciuto poter affiancare alle lezioni teoriche alcune lezioni pratiche, dove potermi mettere alla prova e confrontare il materiale raccolto con Giovanni Marrozzini ed Angelo Ferracuti, nonché con i miei compagni. È stato sempre utile per me assistere agli editing e ai rimaneggiamenti dei testi altrui, trovo che sia molto formativo mostrare i propri lavori in condivisione con tutto il gruppo.
Inoltre, la realizzazione di progetti individuali o collettivi si è rivelata un’opportunità per incanalare prontamente quel che si è interiorizzato durante le lezioni teoriche.
Torre di Palme è un posto meraviglioso per potersi raccogliere e lasciare andare lontano il ronzio dei pensieri che esulano dalla comunità del borgo e dalla letteratura/scrittura e fotografia. E farsi spazio dentro, per poter accogliere quel che l’esperienza tutta ha da offrire.
Per me la Scuola Jack London è stata un'esplorazione, una ricerca interiore ed esteriore di un nuovo modo di vedere quello che è per me la fotografia e la scrittura, farne di quest’ultime una storia, un vero e proprio viaggio.
Ci ha insegnato e fatto apprendere varie tematiche culturali, dalla letteratura da viaggio alla fotografia, storia dell’arte, antropologia e poesia, un insieme di tematiche culturali per la nostra ricerca e cultura personale.
I punti forti della scuola sicuramente sono la qualità e la quantità di materie trattate, che seppur diverse tra loro seguono un flusso coeso e preciso per una lettura e uno sguardo completo sul mondo del reportage, la professionalità e la competenza dei docenti, ma soprattutto l’estrema gentilezza e disponibilità di Angelo e Giovanni che si sono resi sempre disponibili per ogni nostra esigenza. È stato un bellissimo viaggio, sia con i compagni che con i professori.
L’esperienza alla Jack London è stata totalizzante, questo è l’aggettivo che sento possa essere il più appropriato, a livello professionale, umano\comunitario e culturale.
Nella mia personale esperienza ho trovato strumenti che probabilmente avrei trovato con difficoltà altrove, la ricchezza di seminari, lezioni e argomenti trattati hanno in me aperto nuove prospettive, idee e dato una grande consapevolezza su ciò che mi interessa e appassiona.
Se fosse stata “semplicemente” una scuola di fotografia molto probabilmente non mi sarei mai iscritto! È il suo bagaglio culturale così ampio, ma allo stesso tempo conciso e coerente per argomenti trattati, che credo la renda così speciale, senza contare il suo aspetto comunitario, in una certa maniera quasi casalingo.
Non c’è una differenza nettamente distinguibile tra tempo libero o quello trascorso a scuola, questa è una ricchezza ineguagliabile! Non ho mai frequentato un college ma mi sento che tramite la Scuola Jack London in una qualche maniera abbia assaggiato quello che potrebbe essere.
Grazie alla scuola ho iniziato un percorso dentro Mondadori, dove sono diventato lettore di inediti. Il merito è di Alberto Rollo, uno dei docenti della scuola.
Ringrazio con tutta la mia stima sia Angelo che Giovanni, i due fondatori, perché è nata anche un’altra opportunità lavorativa: diventare assistente di una rinomata fotografa italiana, che porta avanti da parecchi anni un progetto nei musei archeologici di tutto il mondo. Per questo devo ringraziare un’altra professoressa, Giovanna Calvenzi, che ha suggerito il mio nome.
La Scuola Jack London non è solo un’esperienza formativa intensa, una comunità creativa, ma anche un effettivo trampolino nel mondo del lavoro, della fotografia e della cultura.
I corsi della scuola Jack London hanno superato le mie aspettative in termini di qualità, eterogeneità dei contenuti, preparazione e professionalità dei docenti. Uno degli insegnamenti di cui ho fatto tesoro è quello che i modi e le tecniche per raccontare sono molteplici e sinergici, che tutto può essere raccontato ma che, d’altro canto, non si può voler raccontare tutto: operare delle scelte è sempre necessario, nella vita come nella narrazione. L’atmosfera comunitaria, unita all’incredibile disponibilità da parte dei referenti della Scuola e dei docenti, ha reso possibile immergersi in toto nei lavori da svolgere e nelle materie oggetto di studio.
Per semplicità parto dall’inizio, dalla domanda che mi sono fatto prima di partire: cosa ci fa un corso di fotografia e scrittura a Torre di Palme, ed io, cosa ci voglio tirar fuori?
Beh, alla prima domanda, la risposta è semplice, pochi luoghi ti stregano come quel borgo, il colore del mare che cambia ogni mattina e la linea dell’orizzonte che si sposta sempre ti lascia sognante alla finestra.
Ecco, la risposta alla seconda è questa, volevo spostare il mio orizzonte, cercare nuovi stimoli e conoscere persone che mi muovessero qualcosa dentro.
I professori l’hanno fatto, non tutti allo stesso modo, i miei compagni in egual misura invece sì.
Il corso non funzionerebbe senza i due fondatori e la coordinatrice, la loro presenza è essenziale, le bastonate di Giovanni e la carota di Angelo, amabilmente dirette da Alessandra.
La Scuola Jack London è stata una bellissima opportunità per aprire i miei orizzonti, conoscere scrittori, fotografi, editori, giornalisti, persone di grandissimo spessore che mi hanno insegnato tanto e mi hanno aiutato molto a capire che tipo di percorso voglio seguire.
Le lezioni sono state sempre molto interessanti e ottime occasioni di dibattito e confronto, nonché di grande varietà: si è passati dall’editing fotografico a lezioni di antropologia e di letteratura. Inoltre mi sono trovata con dei compagni e delle compagne di corso con cui ho legato molto e con cui spero di poter collaborare anche in futuro.
Credo che il punto di forza del corso consistita nell’offerta diversificata di discipline e docenti proposta dalla scuola. È interessante perché ti permette di fare delle comparazioni tra le varie discipline insegnate nei corsi, così da permettere di capire e di scoprire per cosa sei più propenso e interessato a fare.
La Scuola Jack London è un percorso formativo ben strutturato, con i migliori professionisti di ogni settore come insegnanti. È inoltre un periodo di forte condivisione, di continui stimoli e di confronti arricchenti. Quello speso alla scuola è un periodo in cui si stringono forti legami.
Oggi, a due mesi dalla fine del corso sono a Loreto, al secondo mese di stage presso lo studio fotografico “Scattolini Studio”.
Sono alla mia prima esperienza in studio, sto imparando tutto ciò che serve al suo interno: utilizzare adeguatamente la strumentazione fotografica, gestire la logistica dello studio, utilizzare programmi di post-produzione e gestire il rapporto con i clienti.
Ho trovato un clima sereno e collaborativo, sono circondata da colleghi molto preparati e, affiancando il titolare dello studio, Alessandro Scattolini, ho imparato tanto, seppur sono ancora all’inizio.
Ringrazio Giovanni Marrozzini e Angelo Ferracuti, i due fondatori della Scuola Jack London, e infine la segretaria della scuola, Alessandra Tortato, per la loro costante presenza attenta e delicata durante il corso. Soprattutto, li ringrazio per il tempo e l’attenzione che continuano e dedicarmi ora, a qualche mese dalla fine del corso.
Qualche giorno dopo la fine delle lezioni a Torre di Palme la Scuola Jack London mi ha offerto l’opportunità di partire per il Perù. Due settimane più tardi, dormivo su un’amaca e partecipavo ai rituali di una comunità Matsès sul Rio Yaquerana.
La mia passione per la scrittura e i miei studi di antropologia sono confluiti nella possibilità di documentare le pratiche di medicina tradizionale – dai riti di purificazione alle cure sciamaniche – di due popolazioni indigene dell’Amazzonia peruviana.
Al racconto scritto ho inoltre affiancato un lavoro di ricerca, grazie all’aiuto del Professor Rafael Chanchari Pizuri, sciamano del popolo Shawi e insegnante per il programma educativo dell’Associazione Interetnica per lo Sviluppo della Foresta Pluviale Peruviana.
Ho potuto così percorrere i primi passi di un sentiero di cui durante le lezioni avevo intravisto l’accesso: una strada fatta di incontri, parole e politica che, pur travagliata, ha ora più segnali ad indicare la direzione.
Innanzitutto vorrei ringraziarvi per la meravigliosa esperienza che ho vissuto in questi tre mesi alla Scuola Jack London, fin da subito mi ha colpito l’enorme possibilità di avere una conoscenza approfondita con i professionisti che ci hanno tenuto lezione, sia all’interno della scuola che al di fuori, questo un grande punto di forza! Potersi riunire anche alla sera, parlare, confrontarsi, di fotografia, di lavoro, di esperienze è stato fondamentale per la mia crescita personale.
Un’esperienza indimenticabile!
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