La Scuola di letteratura e fotografia Jack London, intitolata a un gigante della letteratura, reporter e fotografo, nonché grande viaggiatore, nasce a Fermo, nelle Marche.
Mettendo insieme fotografia e letteratura di reportage (ma non solo), la Scuola si pone come proseguimento ideale di una tradizione culturale che ha nel territorio radici storiche. Le Marche si possono infatti definire una regione “fotocentrica”, in cui sono nate o hanno vissuto figure di assoluto rilievo come Luigi Crocenzi, Mario Giacomelli e Mario Dondero.
Mario Dondero, Mario Giacomelli, Luigi Crocenzi, Jack London
Crocenzi, fermano, collaboratore de Il Politecnico e illustratore della prima edizione illustrata di Conversazioni in Sicilia di Elio Vittorini, un classico dell’intreccio tra parola e immagine, che fondò il Centro per la Cultura nella Fotografia (CCF) – all’interno del quale coinvolse Alberto Lattuada, Mario Cresci, Luigi Di Ruscio – e che fu il principale riferimento di quella “scuola fermana” di fotografia che continua a generare eccellenze di livello nazionale.
Giacomelli, nato a Senigallia, che legò la sua fotografia all’opera letteraria di Edgar Lee Masters, Giacomo Leopardi, Eugenio Montale e Cesare Pavese.
Dondero, milanese e fermano di adozione, fotogiornalista di fama internazionale, che collaborò tra gli altri con Luciano Bianciardi, Pier Paolo Pasolini, Corrado Stajano, Enrico Deaglio.
La Scuola Jack London intende formare narratori interessati al reportage di viaggio e all’incontro con “l’altro da sé” come occasione di conoscenza delle culture e delle contraddizioni della contemporaneità, in Italia e nel mondo. In tale ottica, vuole condurre i propri allievi alla ri-scoperta di una professione antica e allo stesso tempo estremamente innovativa, unendo la visione, la pazienza e la curiosità propri del giornalismo “vecchio stile” con la precisione del moderno reporter.
L’idea progettuale scaturisce anche dall’esperienza maturata negli ultimi anni sul campo dallo scrittore Angelo Ferracuti e dal fotografo Giovanni Marrozzini, attraverso lavori locali come quello sul terremoto nel centro Italia che ha dato vita al libro Gli spaesati, o globali come il grande reportage Selva Oscura.
Partendo dalla propria esperienza, i due fondatori hanno maturato la convinzione che per fare un racconto onesto, profondo, esteticamente ed emotivamente coinvolgente, non basta padroneggiare solo le capacità tecniche, quindi essere in grado di scrivere e fotografare: è necessario avere un’ampia visione del contesto, possedendo anche conoscenze filosofiche, antropologiche, di geografia e percezione del paesaggio, in modo da intrecciare più solchi e cogliere appieno le problematicità di ogni situazione con uno sguardo critico educato alla complessità.
Per questo motivo la Scuola Jack London mette insieme materie di studio come la storia della letteratura di viaggio e di reportage e quella della fotografia, insieme ad altre discipline apparentemente lontane come la storia dell’arte e della percezione visiva, l’antropologia, il mondo delle riviste, dei giornali, della radio e della televisione.
Tutti argomenti che sono parte integrante del percorso di apprendimento di un reporter.
Le lezioni si terranno nella sede dell’associazione a Torre di Palme, all’interno dello storico Palazzetto Comunale in via Piave 6, concessa dal Comune di Fermo.
Sviluppatosi nei secoli attorno a un castello medievale costruito su uno sperone roccioso a picco sul mare Adriatico, Torre di Palme è il borgo prediletto di molti visitatori della città, italiani e internazionali, che ne apprezzano la tranquillità e la bellezza dei suoi scorci urbani e paesaggistici. Da poco diventata anche sede del Museo archeologico fermano, questa frazione è ricca di antichi edifici e opere d’arte. Dal suo centro abitato si estende inoltre l’incantevole “Bosco del Cugnolo”, tra i pochi lembi di vegetazione mediterranea rimasti nel litorale marchigiano.
La Scuola di letteratura e fotografia Jack London, intitolata a un gigante della letteratura, reporter e fotografo, nonché grande viaggiatore, nasce a Fermo, nelle Marche.
Mettendo insieme fotografia e letteratura di reportage (ma non solo), la Scuola si pone come proseguimento ideale di una tradizione culturale che ha nel territorio radici storiche. Le Marche si possono infatti definire una regione “fotocentrica”, in cui sono nate o hanno vissuto figure di assoluto rilievo come Luigi Crocenzi, Mario Giacomelli e Mario Dondero.
Mario Dondero, Mario Giacomelli, Luigi Crocenzi, Jack London
Crocenzi, fermano, collaboratore de Il Politecnico e illustratore della prima edizione illustrata di Conversazioni in Sicilia di Elio Vittorini, un classico dell’intreccio tra parola e immagine, che fondò il Centro per la Cultura nella Fotografia (CCF) – all’interno del quale coinvolse Alberto Lattuada, Mario Cresci, Luigi Di Ruscio – e che fu il principale riferimento di quella “scuola fermana” di fotografia che continua a generare eccellenze di livello nazionale.
Giacomelli, nato a Senigallia, che legò la sua fotografia all’opera letteraria di Edgar Lee Masters, Giacomo Leopardi, Eugenio Montale e Cesare Pavese.
Dondero, milanese e fermano di adozione, fotogiornalista di fama internazionale, che collaborò tra gli altri con Luciano Bianciardi, Pier Paolo Pasolini, Corrado Stajano, Enrico Deaglio.
La Scuola Jack London intende formare narratori interessati al reportage di viaggio e all’incontro con “l’altro da sé” come occasione di conoscenza delle culture e delle contraddizioni della contemporaneità, in Italia e nel mondo. In tale ottica, vuole condurre i propri allievi alla ri-scoperta di una professione antica e allo stesso tempo estremamente innovativa, unendo la visione, la pazienza e la curiosità propri del giornalismo “vecchio stile” con la precisione del moderno reporter.
L’idea progettuale scaturisce anche dall’esperienza maturata negli ultimi anni sul campo dallo scrittore Angelo Ferracuti e dal fotografo Giovanni Marrozzini, attraverso lavori locali come quello sul terremoto nel centro Italia che ha dato vita al libro Gli spaesati, o globali come il grande reportage Selva Oscura.
Partendo dalla propria esperienza, i due fondatori hanno maturato la convinzione che per fare un racconto onesto, profondo, esteticamente ed emotivamente coinvolgente, non basta padroneggiare solo le capacità tecniche, quindi essere in grado di scrivere e fotografare: è necessario avere un’ampia visione del contesto, possedendo anche conoscenze filosofiche, antropologiche, di geografia e percezione del paesaggio, in modo da intrecciare più solchi e cogliere appieno le problematicità di ogni situazione con uno sguardo critico educato alla complessità.
Per questo motivo la Scuola Jack London mette insieme materie di studio come la storia della letteratura di viaggio e di reportage e quella della fotografia, insieme ad altre discipline apparentemente lontane come la storia dell’arte e della percezione visiva, l’antropologia, il mondo delle riviste, dei giornali, della radio e della televisione.
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Associazione culturale Jack London · Via XXV Aprile 39 · 63900 Fermo · p.iva 02354850444
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