7 giugno 2021
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Ho frequentato la Scuola Jack London, ed è stata un’esperienza formativa ed umana indimenticabile. Oltre all’eccellente livello dei docenti di fotografia e letteratura, anche gli altri “compagni di viaggio” si sono rivelate persone piacevoli e di grande livello umano. Giovanni Marrozzini e Angelo Ferracuti, si sono resi sempre disponibili per approfondire le varie tematiche fotografiche e letterarie. Insomma un’esperienza che andava fatta. E poi ho trascorso un paio di mesi in uno dei borghi più belli d’Italia, Torre di Palme, il luogo dove si è svolto l’intero corso.
Per me la Scuola Jack London è stata una boccata d’aria fresca. In quel piccolo borgo, oltre ad aver trovato una seconda famiglia, ho capito che raccontare storie è la mia missione.
Riassumere in poche righe l’esperienza maturata attraverso la Scuola Jack London non è cosa semplice. Tanti sono stati gli approfondimenti culturali, fotografici, letterari, artistici e poetici ricevuti che mi hanno arricchito e stimolato ad intraprendere percorsi nuovi. È stato un viaggio fantastico dentro due mondi, quello della fotografia e quello della narrazione letteraria, provando di volta in volta a focalizzare l’attenzione sul mio desiderio espressivo. Un viaggio che non può che continuare volto a rinnovare la mia ricerca di un modo unico e originale nel tradurre immagini e parole.
La Scuola Jack London è stata per me una scoperta. Giovanni Marrozzini e Angelo Ferracuti sono stati di grande aiuto, persone con esperienza a cui poter guardare; la loro presenza, trasversale al corso, ha permesso di passare del tempo con loro, di conoscerne le passioni e personalità e trarne spunti interessanti. Gli stessi corsi, eterogenei tra loro, e le persone invitate sono state occasione di conoscenza e approfondimento di una materia umanistica come può essere definita secondo la mia prospettiva il reportage narrativo e di viaggio. Lo stesso luogo, Torre di Palme, è stato fonte di ispirazione. Più che un bagaglio tecnico ho compreso meglio cosa vorrei fare di questa passione e cosa no, dove indirizzarla, ed ha contribuito a prendere più sul serio il mio interesse.
Alla Scuola Jack London hanno saputo coniugare la creatività con l’estrema professionalità (anche per quanto riguarda il rispetto della nostra sicurezza durante la pandemia), e con grandi contenuti grazie a docenti importanti e disponibili nei confronti di noi corsisti. La sede a Torre di Palme ci ha permesso scoprire tutte le potenzialità di lavoro e di creatività che permette la vita in un borgo.
È stato come vivere in un campus ricco di storia. Gli abitanti ci hanno accolto con simpatia e affetto. Rifarei di nuovo il corso di giornalismo narrativo alla Jack London per il luogo, per i docenti, grandi ma sempre disponibili, per i contenuti di cui noi corsisti ci siamo sentiti co-creatori e per gli organizzatori che hanno avuto cuore e coraggio per portare in un borgo, di una regione ancora un po’ periferica, un progetto bello che ha stimolato tanto la nostra creatività.
Un incrocio di vite straordinarie, un catalizzatore di esperienze. La Scuola Jack London mi ha permesso di imparare direttamente da chi vive del lavoro di narratore della realtà tramite parole e immagini, ma soprattutto ha fatto in modo di farmi conoscere persone che come me hanno intrapreso questo percorso, partendo dalle più svariate storie di vita e di formazione. Forte di nuovi e ricchissimi stimoli, vedo altri infiniti mondi da esplorare insieme a nuove amicizie, per un futuro fertile nel quale seminare i frutti dei sogni e delle idee.
Ricorderò con nostalgia la cooperazione che vi è stata tra il corpo dei docenti e noi alunni. La loro disponibilità e passione per l’insegnamento. Ricorderò i miei compagni, curiosi, intraprendenti e aperti allo scambio. Grazie alla Scuola Jack London vedo il mondo da una prospettiva più matura, consapevole. Il mio sguardo è più attento, la mia narrazione più raffinata. Un abbraccio a Giovanni e Angelo per la loro partecipazione attiva in classe e il loro supporto durante il corso. Infine, per la loro amicizia.
La Scuola Jack London è un punto di riferimento per chi è alla ricerca di un espressione artistica propria. Tanti i professionisti con i quali abbiamo potuto interagire e approfondire la ricerca letteraria e fotografica, intrecciando rapporti di stima reciproca. Mesi stimolanti e pregni di avventure estemporanee che permettono di avere un contatto diretto con il mondo del lavoro senza lasciare nulla al caso. La Scuola Jack London offre un percorso di studi completo nel quale fotografia e letteratura si intrecciano e si accompagnano dando agli studenti tutti gli strumenti necessari per sviluppare la propria dialettica artistica.
La promessa della Scuola Jack London è di fornire i mezzi e gli strumenti per inserirsi professionalmente nel mondo del reportage; per mantenerla, Giovanni Marrozzini e Angelo Ferracuti hanno sfidato una pandemia mondiale riunendo fotografi, giornalisti, scrittori ed editori dai background più disparati per mostrare ai propri studenti tutte le possibili sfumature e i trucchi del mestiere. L’ambiente familiare, in cui i professori sono amici pronti a dare una mano mettendo a disposizione la loro esperienza in ogni momento e i compagni di studi condividono tutti la stessa passione, incoraggia una immersione totale, teorica e pratica, nelle tecniche dello storytelling.
Al termine del percorso didattico non si è semplicemente arricchito il proprio bagaglio di conoscenze: ci si sente sicuri e pronti ad affrontare un mondo lavorativo di per sé ostico con delle guide che non ti abbandonano una volta concluso il corso. La Scuola Jack London non si è limitata a mantenere una promessa: ha dato vita ad un angolo del territorio marchigiano in cui unire e condividere l’amore per la narrazione in tutti i suoi aspetti e formare reporter capaci di dire la propria nel panorama italiano e internazionale.
L’esperienza alla Scuola Jack London ha significato per me una maggiore presa di coscienza del significato intrinseco di reportage. Attraverso il percorso letterario e fotografico intrapreso in classe, i docenti hanno saputo conciliare i due aspetti in un dialogo costante, lasciandoci spunti di riflessione importanti per comprendere le varie sfaccettature della narrazione. Ho potuto contare sulla disponibilità di professionisti che hanno accompagnato il lavoro dentro e fuori dalle lezioni, e confrontarmi in maniera costruttiva con gli altri alunni. In questo modo l’esperienza alla Scuola Jack London è stata un laboratorio stimolante dove poter affinare la tecnica reportagistica e costruire le basi solide per il lavoro professionale.
Nel cuore di un luogo quasi fiabesco quale è Torre di Palme, lontano dal caos e dalla frenesia della città, la Scuola Jack London si presenta come un’oasi di affinamento della sensibilità e di crescita personale. Nata come una scuola di letteratura e fotografia, il suo intento è quello di dare origine a forme di racconto nuove e diverse offrendo nuove prospettive con cui osservare e descrivere la realtà.
Le tre corsiste assegnatarie delle borse di studio
I profili professionali e artistici degli insegnanti della Scuola Jack London rispecchiano la filosofia della scuola e il suo approccio multidisciplinare, in un contesto dove crescere significa innanzitutto costruire relazioni umane. Alla Jack London ho imparato a declinare le mie competenze in linguaggi e scopi differenti, coniugando narrazioni fotografiche a racconti scritti, per raccontare storie del reale. La cosa più importante che ho imparato, però, è la pratica dell’ascolto, dell’apertura e del dialogo con l’altro.
Il corso alla Scuola Jack London fornisce una formazione professionale che permette di navigare il mondo del reportage in Italia. Della scuola stupisce la scelta di adottare un modello d’insegnamento che è di prossimità: un gruppo di militanti per la verità – scrittori, fotografi ed esperti di filologia e d’arte – promuovono una didattica fondata prima di tutto sul rapporto umano e sulla creazione di legami personali con i singoli studenti del corso.
Ma al di là di qualsiasi competenza acquisita o legame instaurato, ciò che forse più rimane al termine dell’esperienza alla Scuola Jack London è il coraggio di buttarsi nel settore e la voglia di mettersi in gioco.
Alla Scuola Jack London ho trovato una risposta concreta al desiderio di voler conoscere e scoprire, per creare un messaggio che attraverso la narrazione è possibile restituire alle persone. La rete di competenze dei professori e la collaborazione tra gli studenti hanno fatto sì che il percorso sia stato continuativo in qualsiasi momento delle giornate, anche al di fuori delle lezioni.
La Scuola è un luogo in cui la curiosità e la volontà di conoscere sono accolte ed ascoltate, è per questo che ho sempre sentito un terreno molto stabile sotto i piedi mentre le idee che si creavano nella testa iniziavano a prendere forma. Ho percepito subito la sensazione che ciò che si vuole, realizzare un progetto in cui si crede, è possibile. Qui mettersi in gioco è fondamentale, e come in ogni avventura, una volta iniziata, se vuoi, non finisce più.
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