Il sentiero fotografico: conoscersi e raccontare
docente: Gabriele Cecconi
durata: 12 ore
Cosa significa essere un fotografo, un narratore per immagini? A cosa si va incontro, sia come individui che come professionisti, quando si sceglie di raccontare il mondo attraverso la fotografia?
Il corso, a partire da spazi di riflessione concreti e da esercitazioni pratiche sul campo, invita a esplorare la fotografia come processo simbiotico tra crescita personale e professionale.
Fotografare, in questo contesto, viene inteso come un atto di auto-conoscenza, in grado di stimolare riflessioni profonde e consapevoli. È una scelta che implica responsabilità, sia verso sé stessi che verso i propri soggetti. L’intero cammino sarà orientato all’esplorazione degli orizzonti interiori che consentono di vedere la fotografia come un’occasione per interrogarsi sul proprio punto di vista, sul significato delle proprie scelte visive e sulla relazione che si costruisce con i soggetti ritratti. L’obiettivo non è solo quello di produrre immagini efficaci, ma di intraprendere una ricerca che metta in dialogo l’interiorità con il linguaggio fotografico, invitando a riscoprire la fotografia come forma di espressione profonda, capace di unire osservazione esterna e risonanza interiore.
Obiettivi
Sviluppare uno sguardo consapevole e personale attraverso la pratica fotografica.
Intendere l’editing come atto creativo
Mettere in dialogo crescita individuale e linguaggio visivo.
Imparare a raccontare un luogo, una storia, con coerenza espressiva.
Giorno 1
Sessione 1 – Mattina
Identità e fotografia
Attraverso la presentazione del proprio lavoro e del proprio percorso personale, il docente guiderà i partecipanti in un confronto aperto sul ruolo della fotografia come forma di narrazione e quale mezzo per raccontare il mondo -, ma anche quale strumento di auto consapevolezza e trasformazione. Si affronteranno domande fondamentali: cos’è per noi la fotografia? in che modo ciascuno desidera relazionarsi al mondo? Quali condizionamenti influenzano il proprio sguardo? Quali storie si scelgono di raccontare e perché? Il confronto partirà dalla esperienza personale del docente ma coinvolgerà attivamente anche le singole visioni dei partecipanti, in un dialogo aperto tra vissuti e immaginari.
Sessione 2 – Pomeriggio
Editing come linguaggio
Cosa significa editing fotografico? Come si scelgono le immagini e quali implicazioni porta con sé questo processo?
L’editing fotografico non è solo scelta delle “migliori” immagini, ma costruzione di senso.
In questa sessione affronteremo l’editing quale atto narrativo e creativo ed il suo potenziale quale linguaggio visivo, dove le immagini, nel loro accostarsi, diventano racconto. Attraverso esercitazioni pratiche, ci concentreremo sulla capacità di costruire una sequenza coerente di immagini capace di raccontare una storia, evocare un’atmosfera, trasmettere un’emozione. Esploreremo la grammatica dell’editing, ma anche le sue dimensioni più profonde per comprendere come la vera narrazione prende forma a partire dall’immaginario di chi guarda, dalla sensibilità individuale, dalla consapevolezza del proprio sguardo in quello che è il legame tra ciò che vediamo e ciò che siamo È proprio in questa simbiosi tra immagini e identità che può aprirsi uno spazio di riflessione autentica, un percorso di conoscenza capace di far emergere nuove consapevolezze. A seconda del gruppo, lavoreremo su portfoli personali con esercizi di editing collettivo, oppure su materiali forniti dal docente.
Giorno 2
Sessione 1 – Mattina
Raccontare un luogo
Durante la seconda giornata, i partecipanti saranno coinvolti in un’esercitazione fotografica sul campo. L’obiettivo sarà quello di raccontare un luogo attraverso il proprio sguardo, in dialogo con la visione del docente e del resto del gruppo. Il docente accompagnerà il gruppo durante la fase di scatto, offrendo spunti, osservazioni e mostrando il proprio approccio in tempo reale. Questa sessione offrirà l’occasione per osservare come ognuno interpreta l’ambiente in base alla propria sensibilità mettendo alla prova il proprio approccio, confrontandosi con situazioni reali e sperimentando la propria narrazione visiva.
Sessione 2 – Pomeriggio
Revisione dei lavori
L’ultima sessione sarà dedicata alla revisione collettiva delle immagini prodotte.
Il docente condividerà il proprio processo di selezione ed editing, offrendo un’occasione concreta di confronto e scambio. Attraverso l’analisi sia del lavoro del docente che quello di ciascun partecipante, verranno stimolate riflessioni sulla propria pratica fotografica, con l’obiettivo di rafforzare la consapevolezza del linguaggio visivo e valorizzare punti di forza, margini di crescita e potenzialità ancora inespresse.
© Gabriele Cecconi
Gabriele Cecconi è un fotografo documentarista, giornalista e insegnante italiano. Si è avvicinato alla fotografia dopo una laurea in giurisprudenza e, nel 2015, è stato selezionato da Camera Torino e Leica per una masterclass con il fotografo Magnum Alex Webb. Da allora ha realizzato diversi reportage fino al 2018, quando ha iniziato a lavorare su progetti a lungo termine. Il suo lavoro sull’impatto ambientale della migrazione dei Rohingya nel sud del Bangladesh ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui l’Yves Rocher Photography Award al Visa pour l’Image, il POY, il Grand Prix Andrei Stenin, il PX3 Photographer of the Year e il LUMIX Sustainability Award. I suoi progetti sono stati esposti a livello internazionale in musei, festival e gallerie, tra cui l’Hermitage di San Pietroburgo, la sede delle Nazioni Unite, il Photo Vogue Festival, il Festival della Fotografia Etica, il Fotofestiwal di Łódź, e sono stati ampiamente pubblicati in testate italiane e internazionali tra cui National Geographic, Geo, Der Spiegel, Internazionale, L’Espresso, Newsweek, Courrier International. Insegna fotografia e comunicazione visiva presso l’Accademia NID di Perugia, ha tenuto corsi presso la scuola messicana F64 e svolto attività formativa per l’International Training Centre of the ILO (ITCILO) delle Nazioni Unite. Partecipa regolarmente ad attività di sensibilizzazione ed educazione visiva a livello internazionale. Conduce inoltre ricerche sul rapporto tra cultura, potere e rappresentazione, nonché sugli aspetti spirituali e pedagogici delle arti visive. Parla fluentemente italiano, inglese e spagnolo.
Il sentiero fotografico: conoscersi e raccontare
docente: Gabriele Cecconi
durata: 12 ore
Cosa significa essere un fotografo, un narratore per immagini? A cosa si va incontro, sia come individui che come professionisti, quando si sceglie di raccontare il mondo attraverso la fotografia?
Il corso, a partire da spazi di riflessione concreti e da esercitazioni pratiche sul campo, invita a esplorare la fotografia come processo simbiotico tra crescita personale e professionale.
Fotografare, in questo contesto, viene inteso come un atto di auto-conoscenza, in grado di stimolare riflessioni profonde e consapevoli. È una scelta che implica responsabilità, sia verso sé stessi che verso i propri soggetti. L’intero cammino sarà orientato all’esplorazione degli orizzonti interiori che consentono di vedere la fotografia come un’occasione per interrogarsi sul proprio punto di vista, sul significato delle proprie scelte visive e sulla relazione che si costruisce con i soggetti ritratti. L’obiettivo non è solo quello di produrre immagini efficaci, ma di intraprendere una ricerca che metta in dialogo l’interiorità con il linguaggio fotografico, invitando a riscoprire la fotografia come forma di espressione profonda, capace di unire osservazione esterna e risonanza interiore.
Obiettivi
Sviluppare uno sguardo consapevole e personale attraverso la pratica fotografica.
Intendere l’editing come atto creativo
Mettere in dialogo crescita individuale e linguaggio visivo.
Imparare a raccontare un luogo, una storia, con coerenza espressiva.
Giorno 1
Sessione 1 – Mattina
Identità e fotografia
Attraverso la presentazione del proprio lavoro e del proprio percorso personale, il docente guiderà i partecipanti in un confronto aperto sul ruolo della fotografia come forma di narrazione e quale mezzo per raccontare il mondo -, ma anche quale strumento di auto consapevolezza e trasformazione. Si affronteranno domande fondamentali: cos’è per noi la fotografia? in che modo ciascuno desidera relazionarsi al mondo? Quali condizionamenti influenzano il proprio sguardo? Quali storie si scelgono di raccontare e perché? Il confronto partirà dalla esperienza personale del docente ma coinvolgerà attivamente anche le singole visioni dei partecipanti, in un dialogo aperto tra vissuti e immaginari.
Sessione 2 – Pomeriggio
Editing come linguaggio
Cosa significa editing fotografico? Come si scelgono le immagini e quali implicazioni porta con sé questo processo?
L’editing fotografico non è solo scelta delle “migliori” immagini, ma costruzione di senso.
In questa sessione affronteremo l’editing quale atto narrativo e creativo ed il suo potenziale quale linguaggio visivo, dove le immagini, nel loro accostarsi, diventano racconto. Attraverso esercitazioni pratiche, ci concentreremo sulla capacità di costruire una sequenza coerente di immagini capace di raccontare una storia, evocare un’atmosfera, trasmettere un’emozione. Esploreremo la grammatica dell’editing, ma anche le sue dimensioni più profonde per comprendere come la vera narrazione prende forma a partire dall’immaginario di chi guarda, dalla sensibilità individuale, dalla consapevolezza del proprio sguardo in quello che è il legame tra ciò che vediamo e ciò che siamo È proprio in questa simbiosi tra immagini e identità che può aprirsi uno spazio di riflessione autentica, un percorso di conoscenza capace di far emergere nuove consapevolezze. A seconda del gruppo, lavoreremo su portfoli personali con esercizi di editing collettivo, oppure su materiali forniti dal docente.
Giorno 2
Sessione 1 – Mattina
Raccontare un luogo
Durante la seconda giornata, i partecipanti saranno coinvolti in un’esercitazione fotografica sul campo. L’obiettivo sarà quello di raccontare un luogo attraverso il proprio sguardo, in dialogo con la visione del docente e del resto del gruppo. Il docente accompagnerà il gruppo durante la fase di scatto, offrendo spunti, osservazioni e mostrando il proprio approccio in tempo reale. Questa sessione offrirà l’occasione per osservare come ognuno interpreta l’ambiente in base alla propria sensibilità mettendo alla prova il proprio approccio, confrontandosi con situazioni reali e sperimentando la propria narrazione visiva.
Sessione 2 – Pomeriggio
Revisione dei lavori
L’ultima sessione sarà dedicata alla revisione collettiva delle immagini prodotte.
Il docente condividerà il proprio processo di selezione ed editing, offrendo un’occasione concreta di confronto e scambio. Attraverso l’analisi sia del lavoro del docente che quello di ciascun partecipante, verranno stimolate riflessioni sulla propria pratica fotografica, con l’obiettivo di rafforzare la consapevolezza del linguaggio visivo e valorizzare punti di forza, margini di crescita e potenzialità ancora inespresse.
© Gabriele Cecconi
Gabriele Cecconi è un fotografo documentarista, giornalista e insegnante italiano. Si è avvicinato alla fotografia dopo una laurea in giurisprudenza e, nel 2015, è stato selezionato da Camera Torino e Leica per una masterclass con il fotografo Magnum Alex Webb. Da allora ha realizzato diversi reportage fino al 2018, quando ha iniziato a lavorare su progetti a lungo termine. Il suo lavoro sull’impatto ambientale della migrazione dei Rohingya nel sud del Bangladesh ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui l’Yves Rocher Photography Award al Visa pour l’Image, il POY, il Grand Prix Andrei Stenin, il PX3 Photographer of the Year e il LUMIX Sustainability Award. I suoi progetti sono stati esposti a livello internazionale in musei, festival e gallerie, tra cui l’Hermitage di San Pietroburgo, la sede delle Nazioni Unite, il Photo Vogue Festival, il Festival della Fotografia Etica, il Fotofestiwal di Łódź, e sono stati ampiamente pubblicati in testate italiane e internazionali tra cui National Geographic, Geo, Der Spiegel, Internazionale, L’Espresso, Newsweek, Courrier International. Insegna fotografia e comunicazione visiva presso l’Accademia NID di Perugia, ha tenuto corsi presso la scuola messicana F64 e svolto attività formativa per l’International Training Centre of the ILO (ITCILO) delle Nazioni Unite. Partecipa regolarmente ad attività di sensibilizzazione ed educazione visiva a livello internazionale. Conduce inoltre ricerche sul rapporto tra cultura, potere e rappresentazione, nonché sugli aspetti spirituali e pedagogici delle arti visive. Parla fluentemente italiano, inglese e spagnolo.
Con il contributo di
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Associazione culturale Jack London · Via XXV Aprile 39 · 63900 Fermo · p.iva 02354850444
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