21 maggio 2025
Per molti anni ho preso il treno per andare a Venezia e l’abitudine, con il passare del tempo, ha trasformato il paesaggio fuori dal finestrino in un semplice sfondo. Succede a tutti i pendolari, credo, anche se c’è una cosa a cui non mi sono mai abituato. Anzi, due: l’ingresso del treno in laguna, quando la terra scompare e diventa acqua, e il fascino disturbante del grande complesso industriale di Porto Marghera.
Quando mi sono iscritto alla Jack London era da un bel pezzo che non prendevo più il treno per andare a Venezia e ovviamente le fabbriche di Porto Marghera me le ero già dimenticate. Terminata la scuola, però, io e Sofia abbiamo ricevuto l’incarico di scegliere e raccontare un piccolo spaccato sul mondo del lavoro in Italia; mi torna in mente Porto Marghera, studiamo l’argomento, scopriamo che il cantiere navale di Fincantieri è al centro di una grossa inchiesta della magistratura e decidiamo di approfondire quello che sta succedendo con un reportage scritto e fotografico.
Il progetto ci ha visti impegnati sul campo dalla tarda primavera all’estate del 2024. Ci siamo concentrati sul fenomeno della paga globale, il sistema retributivo illegale applicato dalla maggior parte delle ditte appaltatrici in Fincantieri, e abbiamo provato a raccontarlo attraverso il punto di vista ravvicinato di chi, in quell’enorme cantiere appiattito tra la terra e il mare, ci lavora o ci ha lavorato. Ed è stata un’esperienza non solo stimolante e impegnativa ma ricca, anche grazie alle persone che abbiamo conosciuto e intervistato, tra cui alcuni lavoratori della comunità bangladese di Mestre – i più numerosi all’interno dello stabilimento di Fincantieri a Porto Marghera.
Un grande ringraziamento a Giorgio e all’associazione Lavoroperlapersona, per il prezioso supporto economico e l’interesse dimostrato per il reportage, pubblicato a puntate all’interno del sito lavoroperlapersona.it. E grazie ad Angelo, Giovanni e Alessandra per gli insegnamenti e la fiducia. Se la mia scrittura è riuscita a trasmettere anche solo una parte di tutto quello che ho visto, ascoltato e imparato in questi mesi, il merito è anche loro.
Federico Rigamonti, ex studente della scuola Jack London
Foto di Sofia Gastaldo, ex studentessa della scuola Jack London
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