La scuola Jack London è stata per me una straordinaria palestra dello sguardo e della mente, un luogo dove allenare ed impreziosire la mia capacità di raccontare storie attraverso la vista e la parola, circondato da professori e compagni il cui contagioso entusiasmo ha dato vita ad un’esperienza unica. Il clima di cooperazione, il fermento e la brama di conoscere, di carpire e far propri gli insegnamenti preziosi che ogni professore e professoressa si impegnava dispensare con passione, senza mai risparmiarsi, ma anche la relazioni umane che si sono nel tempo instaurate fra alunni ed insegnati sono stati gli ingredienti vincenti di un percorso di crescita personale e professionale che ha costituito una tappa fondamentale della mia formazione.
Da ultimo la straordinaria disponibilità di ogni insegnante, così come quella di ogni studente, ha costituito un’occasione unica nel suo genere di arricchimento, dando a tutti noi opportunità di partecipazione e preziosi momenti di dialogo e confronto, in un clima di rara collaborazione e co-protagonismo. Jack London è stata per me ben più di una scuola, è stata un’esperienza di vita, un’occasione unica di crescita e nutrimento delle passioni che più di ogni cosa animano le mie giornate, un’immersione totale in un mondo di entusiasmo e voglia di apprendere, dove ogni incontro ha costituito un’occasione irripetibile in grado di tracciare segni indelebili.
Tanto freme il mare, visto dalla terrazza di Torre di Palme, quanto noi, alumni, che ci siamo scoperti essere compagni di un per-corso che ci ha segnato, cambiato, fatto crescere in qualche forma.
La Jack London attraverso il rapporto con i docenti, professionisti tutti di prim’ordine, vissuto in modo così stretto, nella condivisione degli spazi e della giornata, ha formato in me e negli altri studenti una consapevolezza nuova e maggiore del mondo lavorativo a cui ci stiamo affacciando o in cui stiamo cercando una nuova espressione di noi stessi. Un tempo di stretta condivisione, scambio di idee, stimoli reciproci. Un team affiatato, ragazzi e ragazze ricchi di esperienze diverse e sguardi sul mondo sempre stimolanti. Ogni incontro, ogni lezione è stata un’esperienza indimenticabile; ho imparato da uomini e donne che mi hanno suggerito sguardi nuovi, dato la loro memoria, raccontato la vita ed insegnato il mondo.
Chiacchieravo con Davide poco prima che entrambi partissimo, scuola quasi terminata. Stavamo andando a recuperare la macchina dal meccanico, stavolta la sua; dicemmo qualcosa sul dover andare via dalla Jack London in un giorno di pioggia.
Ci sarebbe mancata meno se l’avessimo vista con la pioggia l’ultima volta?
La scuola è palestra di pensiero. E funziona.
Sono arrivato a Torre di Palme a fine ottobre 2022, direttamente dalla mia estate, senza passare per casa. Avevo ancora le camicie hawaiane in valigia (i maglioni li ho comprati più tardi, a Porta Portese, €10, un affare).
Ho puntato all'unico bar del paese, il caleidoscopico bar di Tiziana, per chiedere informazioni. Mi hanno accolto, offerto un bicchiere di vino e hanno voluto sapere nello spazio di un aperitivo la mia storia e i miei perché.
Ho capito subito che ero nel posto giusto.
E poi, il bar di Tiziana è giusto davanti alla sede Jack London, JL per gli amici.
Amici con JL lo siamo diventati.
JL ha fatto quello che ogni amico ospitale farebbe, se vai a trovarlo a ora di cena: svuota il frigo e imbandisce la tavola di ogni bendiddio.
La tavola di JL è stata ricca di personaggi, di docenti, di professionisti, che hanno messo a disposizione le loro esperienze e le loro abilità a una ventina di giovani (e meno giovani) allievi.
Allievi che hanno spiluccato o divorato dai diversi piatti di portata, secondo la loro sensibilità, il loro gusto e la loro fame di sapere.
Io sono uscito dai tre mesi del corso a pancia piena, con la testa ingombra di propositi, con progetti ora in svolgimento (assistito dai fondatori, Angelo e Giovanni), con una visione diversa, più concreta, del mestiere di scrivere.
E con molte cose buone da sapere anche se lo scrivere e il reportage fossero solo una passione e non un mestiere.
Thank you, Jack.
A tre mesi dalla fine del corso, ancora sento le voci dei docenti, li vedo muoversi dentro la stanza che ogni giorno, durante le lezioni, vibrava di parole e immagini, respiro quell’atmosfera speciale che permea i luoghi di condivisione e crescita.
Angelo e Giovanni hanno creato un ambiente dove radici diverse trovano un terreno comune, ricco di stimoli, idee, dove a tutti è data la possibilità di conoscere meglio se stessi e sviluppare passioni e talenti, a qualsiasi età, accompagnati da esperti che vivono in prima persona quello che insegnano. È stata un’esperienza ricca e preziosa, in un contesto unico, che per la durata del corso si è fatto culla di bellezza e possibilità future.
Non solo rifarei questo corso, lo consiglio con il cuore a chiunque ama scrittura e fotografia, e sente il desiderio di mettersi in gioco.
La scuola Jack London? Difficile riassumere in poche righe quel concentrato di meraviglia che è.
Situata in borgo medioevale nel cuore delle Marche, Torre di Palme, un piccolo paesino che guarda, dalla sua altezza, il mare, tra l’altro a pochi metri. I fondatori, un fotografo e uno scrittore rappresentano l’essenza di tutto. Il fil rouge: il reportage. Tre mesi di full immersion, lezioni quotidiane che continuano fino a cena con lunghe chiacchierate sulla fotografia, la poesia, la letteratura. Docenti molto diversi tra di loro che danno in ogni seminario lo stimolo per approfondire le tematiche affrontate. Cosa mi porto da questa esperienza?
La voglia di continuare a studiare per arricchire sempre di più la mia fotografia.
Al di là degli aspetti più strettamente scolastici, che pure sono significativi, alla Jack London ho avuto la possibilità di interagire con un gruppo di persone (studenti ed insegnanti) dotati di competenze ed esperienze ricche ed eterogenee. Nelle dodici settimane trascorse lavorando a così a stretto contatto si è talmente esposti gli uni con gli altri che si finisce per mettere a fuoco i punti di forza e le debolezze di ciascuno. Ciò che sia dal punto di vista tecnico che umano si può imparare, volendo, anche solo da questo, ha per me un valore inestimabile.
L’esperienza della Jack London per me è stata un’opportunità grandissima che mi è stata data, in quanto vincitore della borsa lavoro. Ciò che mi resterà di quest’esperienza, oltre a tutti i validissimi insegnamenti didattici, sono soprattutto i rapporti umani che si instaurano all’interno di quest’ambiente, sia con i docenti che con gli altri studenti della scuola.
Nel giro di pochissimo tempo, la scuola Jack London riesce a farti sentire a casa, essendo un ambiente di accoglienza e confronto continuo.
La scuola mi ha dato l'opportunità di vivere per tre mesi immersa in una bolla di confronto e crescita costante. Giorno dopo giorno ho avuto l'occasione di ascoltare le esperienze e i consigli di grandi nomi del settore fotografico e letterario tornando a casa con un enorme bagaglio di conoscenze. La varietà delle lezioni ma anche dei vissuti dei miei compagni sono stati un valore aggiunto. Il fatto di poter vivere tutti assieme 24 ore su 24 anche insieme agli insegnanti è stata una sorta di ciliegina sulla torta.
Grazie alle lezioni di tipo seminariale tenute da grandissimi ospiti e dal quotidiano e costante confronto con i colleghi corsisti sento di essere cresciuto molto come persona.
D’altronde con gli scrittori, fotografi, editori che settimanalmente come docenti si rinnovavano, si avviavano poi discussioni estremamente introspettive. Invitavano al discernimento per capire quanto fossimo disposti a perseguire questo percorso, questa carriera professionale. In questo per me la Jack London è stata fondamentale. Mi ha fatto prendere coscienza del mio indissolubile legame esistenziale con la fotografia. Ho imparato tantissime cose ma nessuna nozione eguaglia questa presa di consapevolezza che lentamente mi ha donato la scuola. Sono uscito di lì quindi con una forza e un convinzione ancora maggiore a perseguire questo sogno proprio perché ho capito che fotografare, essere fotografo è un’identità professionale che coincide esattamente con la mia identità personale. È uno strumento espressivo di cui ho imparato a capire di aver bisogno per filtrare ciò che ho attorno, elaborarlo e raccontarlo tramite esso.
Ad oggi, dopo alcuni mesi dalla fine della scuola, sto per iniziare un programma di mentorship con la Canon che mi terrà impegnato tutta l’estate. Sono immensamente grato ad Angelo, Alessandra, Giovanni e tutti docenti anche solo per averci mostrato tutte le opportunità che in questo campo creativo, a volte così precario, si possano ancora trovare. Grazie.
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