Jack London Summer School
Documentario di viaggio
rinviato a data da definirsi
Amandola (FM)
—
Con il contributo e il patrocinio
del Comune di Amandola
Laboratorio intensivo per raccontare il viaggio con il documentario. Condotto da Michele Mellara e Alessandro Rossi con Paolo Marzoni.
Il cinema documentario è uno spazio di racconto sempre più battuto dagli autori sia a livello internazionale sia in Italia. Il racconto della realtà – così come è stato convenzionalmente definito nelle ultime due decadi – è presente ai Festival, dove si fa largo vincendo premi e attirando l'attenzione del pubblico e della critica, ma trova sempre più spazio anche nei palinsesti televisivi, sulle piattaforme, e nel variegato mondo del web. Il laboratorio intensivo “Documentario di viaggio” mira ad indagare uno specifico spazio del cinema documentario, quello del documentario di viaggio, reportage antropologico o di inchiesta, a partire dall'esperienza maturata in circa vent'anni di lavoro della coppia di autori Michele Mellara e Alessandro Rossi.
Le quattro giornate di laboratorio svilupperanno un'analisi in profondità del processo creativo e produttivo che sta alla base della realizzazione di un film documentario da realizzarsi lontano dalle sicurezze del proprio contesto sociale e culturale. Scegliere un punto di vista, focalizzare lo sguardo su un soggetto, un ambiente, un tema, definire la posizione etica del proprio racconto, sono alcuni dei punti problematici del lavoro del documentarista. Il processo creativo va poi di pari passo col percorso produttivo di un film. Quanto influisce la parte tecnica sulla parte creativa? Come procedere ad attivare le collaborazioni tecniche e artistiche per un film? Cosa significa impostare il montaggio di un film documentario? Cosa si intende con drammaturgia o scrittura di montaggio? Che gioco svolgono i grandi festival e mercati del cinema documentario (per citarne alcuni tra i maggiori IDFA e Toronto Hot Docs) e i formati delle piattaforme (docu-serie, one-off) nell'elaborazione e distribuzione di un film documentario? A tutte queste domande Mellara e Rossi cercheranno di fornire delle risposte esaurienti che si poggino sull'esperienza professionale maturata nel loro percorso creativo e produttivo.
Il laboratorio intensivo sarà organizzato, oltre che su una parte teorica/frontale, su visioni dei film degli autori con relativo commento, e su una parte pratica di elaborazione e scrittura di vari soggetti di documentario di viaggio. Gli iscritti apprenderanno così cosa significa scrivere un soggetto, un trattamento, un dossier, elaborare un progetto filmico; avranno compreso come leggere ed analizzare un film documentario; acquisto consapevolezza sulla vasta comunità del cinema documentario a livello nazionale e internazionale: festival, mercati, appuntamenti di settore dedicati.
Il laboratorio sarà organizzato in tre giornate in presenza e una giornata di presentazione online dei progetti di documentario completati.
Partendo dall'esperienza diretta dei due registi e dall'utilizzo dei loro film come esempi di studio e ipotesi di lavoro, si condurranno i partecipanti alla scrittura di dossier/presentazioni di ipotesi di documentari o reportage di viaggio. Tali progetti di film potranno essere sviluppati sia in gruppi (di varia composizione) sia individualmente. Nel laboratorio verranno analizzati, discussi e verificati gli sviluppi dei progetti e fornite indicazioni sia specifiche sui singoli dossier che generali, sul montaggio, la drammaturgia, la produzione.
Dopo un mese dalla conclusione della fase in presenza, i dossier completati verranno presentati online a Mellara e Rossi per un'analisi degli esiti del lavoro. Al lavoro pratico del laboratorio si affiancheranno le presentazioni, proiezioni e discussioni di alcuni documentari dei due registi: “Domà - Case a San Pietroburgo”; “Un metro sotto i pesci”; “God save the green”; “Le vie dei farmaci”.
giorno 1 (8h)
Visione di “Domà – Case a San Pietroburgo” (2003; DVCam; 27') + “God save the green” (2012; HD; 75')
Presentazione del laboratorio e del lavoro dei due registi. Cos'è il documentario? Cosa significa raccontare con la forma documentaria? Tecniche e forme del documentario: Documentario come viaggio nel tempo e nello spazio, Documentario come intreccio di vita individuale e storia sociale, Montaggio come scrittura, la drammaturgia del taglio.
Il montaggio di un documentario, un viaggio alla scoperta del racconto (curata da Paolo Marzoni)
giorno 2 (8h)
Visione di “Un metro sotto i pesci” (2006; DVCam; 58') + “Le vie dei farmaci” (2007; DvCam; 52')
Documentario come incontro - Documentario come inchiesta; Raccontare gli altri e gli altrove - La scelta della materia narrativa tra scrittura, archivi, documenti. La scelta del punto di vista e della forma del racconto. Composizione dei gruppi di lavoro. Prime note per la scrittura del dossier. Proposte di soggetti – I gruppi o i singoli scrivono in autonomia i loro soggetti.
Il montaggio di un documentario, un viaggio alla scoperta del racconto (curata da Paolo Marzoni)
giorno 3 (8h)
Visione di “Vivere che rischio” (2019; HD; 83')
Esiti e contesti, presentare il proprio film. Festival e mercati, televisioni e cinema.
Come, con chi e per chi scrivere il proprio soggetto? Produzione e troupe: come organizzare la realizzazione di un documentario. I gruppi presentano i loro soggetti. Discussione, commenti, miglioramenti, ipotesi di sviluppo. Come arricchire il dossier? La ricerca dell'apparato documentale e iconografico.
Il montaggio di un documentario, un viaggio alla scoperta del racconto (curata da Paolo Marzoni)
Nel corso delle tre giornate parte delle lezioni saranno rese disponibili via Zoom affinché i componenti dell'associazione Nomadi digitali possano seguirle.
PAUSA di almeno 3 settimane per consentire ai singoli o gruppi di scrivere e comporre il proprio dossier
giorno 4 (incontro online)
Simulazione di pitch: I singoli o i gruppi di lavoro presentano gli esiti della loro ricerca e della loro scrittura.
Discussione collettiva dei progetti, commenti e consigli di lavoro.
Michele Mellara e Alessandro Rossi. Autori, registi, ideatori di eventi, Michele Mellara e Alessandro Rossi lavorano insieme in un solido sodalizio artistico da circa vent’anni. Cimentandosi, con una buona dose di eclettismo, nel cinema, nel documentario creativo, nel teatro e nella creazione di eventi, il loro originale percorso artistico è stato riconosciuto dal pubblico e dalla critica sia a livello nazionale che internazionale. Si laureano entrambi con lode al DAMS di Bologna. Mellara si diploma alla LFS (London Film School). Hanno scritto e diretto il loro film di finzione, “Fortezza Bastiani”, che si è aggiudicato il Premio Solinas per la miglior sceneggiatura ed è stato selezionato nella cinquina del David di Donatello come Miglior regista esordiente.
Dal 2003 hanno iniziato il loro originale percorso nel cinema documentario. “Domà case a San Pietroburgo” (2003); “Un metro sotto i pesci” (2006); “Le vie dei farmaci” (2007); “La febbre del fare” (2010); “God save the green” (2012); “Morris Bag” (2013): Tutti film che hanno, negli anni, ricevuto importanti riconoscimenti e premi a numerosissimi Festival sia in Italia che all’estero. I loro documentari sono stati trasmessi nel mondo da emittenti televisive di oltre 50 paesi.
Insegnano, come Professore a contratto, all’Università di Bologna e curano laboratori e seminari per altre Università e Istituzioni Culturali. Sono, insieme a Francesco Merini e Ilaria Malagutti, soci fondatori e attivi della Mammut Film.
Gli ultimi loro lavori. Il loro documentario sull’era dell’automobile, “I’m in love with my car” (2017), è stato accolto in listino – unico titolo italiano – da un prestigioso distributore internazionale, First Hand Film. Debutta in anteprima mondiale al Biografilm, festival che nello stesso anno dedica ai due autori un tributo con la presentazione di vari loro film. Si aggiudicano il bando “Migrarti” indetto dal MIBAC per la realizzazione di un cortometraggio di finzione, “L’incontro”, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia (2017). Nel 2019 firmano la regia di “Vivere, che rischio”, biografia del famoso scienziato Cesare Maltoni scomparso nel 2000. “Vivere, che rischio” si aggiudica il premio del pubblico al Biografilm e viene selezionato nella lista dei 200 titoli candidati all’Oscar per la cinquina come Miglior Documentario nel 2021.
Nel 2021 formano la regia di “Musica da lettura” su e con Paolo Fresu, trasmesso da Rai 5 e Rai play con un notevole successo di pubblico. L’ultimo loro documentario lungometraggio, “50- Santarcangelo Festival” (2020), è stato presentato alle 17° Giornate degli Autori -L’isola di Edipo alla 77° Edizione del Festival del Cinema di Venezia (2020) ed è attualmente distribuito in sala da I Wonder. Hanno terminato di girare la serie di fiction web/TV “Universitas Tenebrarum” composta da 24 puntate di circa 5 minuti ciascuna; nel cast Natalino Balasso, Stefano Pesce, Angela Malfitano, Lorenzo Ansaloni, Andrea Santonastaso, Martina Sacchetti, Tita Ruggeri, Bob Messini.
Paolo Marzoni, montatore e produttore creativo. Nasce a Fermo nel 1961, vive a Bologna.
Ad oggi ha all’attivo oltre cento videoclip dei maggiori cantanti italiani: Laura Pausini, Vasco Rossi, Lucio Dalla, Jovanotti, tra cui Penso Positivo (primo videoclip italiano selezionato ad un MTV awards europeo nel 1992) e L’Ombelico del mondo (primo videoclip italiano selezionato ad un Mtv awards mondiale nel 1994) entrambi con la regia di Ambrogio Lo Giudice. Nel 1998 approda al cinema e monta il suo primo film E allora mambo di L. Pellegrini (candidato ai nastri d’argento come miglior regista esordiente). Nel 2010 è candidato ai David di Donatello come miglior montaggio insieme a Giorgio Diritti per il film L’uomo che verrà di G. Diritti.
Negli ultimi dieci anni monta numerosi tra documentari e cortometraggi, tra cui il film documentario L’uomo che sconfisse il boogie – le straordinarie avventure di Secondo Casadei di Davide Cocchi e il corto Jody delle giostre di A. Sforzi, vincitore nel 2011 del David di Donatello come miglior cortometraggio e il corto Sinuaria di Roberto Carta candidato come miglior corto ai David di Donatello, e il documentario Il valzer dello zecchino – viaggio in Italia in tre tempi di Vito Palmieri, prodotto da Maxman Coop e premiato come miglior film al Festival del Cinema Italiano di Annecy. Nel 2013 produce e supervisiona il montaggio del corto “Matilde” di Vito Palmieri selezionato al Festival Internazionale di Berlino 2013 (sezione Generation Kplus) e vincitore del Toronto Film Festival Kids.
Nel 2014 cura la regia del doc “La neve nera di Oslo – Luigi Di Ruscio un italiano all’inferno” selezionato al Biografilm Festival 2014 e nel 2017 ha diretto insieme a Vito Palmieri e Mariagrazia Contini il documentario “Non più non ancora – ritratti preadolescenti” prodotto da IBC Movie Festival del cinema europeo di Lecce.
Nel 2016 monta insieme a Corrado Iuvara il film di Vito Palmieri “See you in Texas” che vince il premio della giuria ad uno dei festival più importanti del medioriente Shangay International Film Festival ed il premio del pubblico al Biogfrafilm.
È responsabile della sede di Bologna della Maxman Coop di cui segue tutte le produzioni e post produzioni e socio fondatore di Codalunga srl con la regista e produttrice Giulia Giapponesi. Ed è socio fondatore dell’associazione culturale Kinodromo.
Amandola
Saremo in un borgo situato sui Sibillini, nell’Alta Valle del Tenna, e iscritto in una storia secolare che risale all’epoca dei Piceni. La permanenza in questo luogo ci permetterà di godere non solo dell’esperienza formativa, ma beneficiare altresì del Parco dei Monti Sibillini, che circonda la cittadina. I comuni inseriti in questa vasta area verde vivono un rapporto millenario con la natura che la caratterizza, dove la comunità cerca di includersi senza danni nel perfetto equilibrio naturale montano. Amandola si trova nei pendii più dolci della catena, sorge su tre colli dove, nel Basso Medioevo, primeggiavano i castelli che nel 1248 andarono a costituire il Comune. La leggenda vuole che sulla cima di uno di questi, Castel Leone, dove ora si può visitare Piazza Risorgimento, vi era una pianta di mandorlo da cui il borgo prende il nome.
A tutti gli appassionati di cinema, documentari, viaggi e a chi ha intenzione di raccontare la vita attraverso l’immagine in movimento.
La Casa del Parco, messa a disposizione dal Comune di Amandola, è l’edificio nel centro storico dove svolgeremo le nostre attività. Dotato di camere per pernottare, cucina e aule studio per i momenti di approfondimento e condivisione, scelto appositamente per soddisfare le esigenze del workshop e della permanenza.
Rinviato a data da definirsiDopo una pausa di circa 3 settimane i singoli o i gruppi di lavoro presentano gli esiti della loro ricerca e della loro scrittura online.
Il prezzo del corso è di 700 euro e include il pernottamento nella struttura La Casa del Parco di Amandola e la possibilità di usufruire della cucina. La somma andrà versata entro la settimana successiva all’accettazione da parte della Scuola dell’iscrizione, pena perdita della stessa.
Fino a raggiungimento iscritti, massimo 20 iscritti, o a chiusura del bando d’iscrizione, non oltre il 31 maggio.
Borsa di studio per un/una giovane Amandolese
La Scuola, grazie alla donazione del Comune di Amandola, mette a disposizione una borsa di studio riservata a un/una giovane residente a Amandola. Il beneficiario sarà scelto insindacabilmente da una commissione formata dai due fondatori della scuola Angelo Ferracuti e Giovanni Marrozzini e dai docenti del corso, in base al curriculum allegato alla domanda di iscrizione.
La domanda per la candidatura alla borsa di studio dovrà essere compilata on line entro il 31 maggio 2023.
L’esito sarà comunicato il 3 giugno 2023.
Con il contributo di
Partner
Associazione culturale Jack London · Via XXV Aprile 39 · 63900 Fermo · p.iva 02354850444
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